Nasce a Bari nel 1930. Attualmente vive e lavora nel Salento, a Cutrofiano (Lecce).

1940   Si trasferisce con la famiglia a Bolzano. Prime            esperienze autodidattiche di paesaggio ad olio.

1944   Si trasferisce sul Lago di Garda. Frequenta gli            studi dei pittori Gorlero, Veronesi e Pasetto.

1945   Ritorno a Bari. Corso di scultura con il maestro Vito            Stella.

1951   A Lecce: esperienze di paesaggio cittadino.

1955   Roma: si iscrive alla facoltà di Architettura.

1956   Si trasferisce definitivamente a Roma per seguire            gli studi universitari.

           Dal 1960 opera nel campo dell’architettura di            interni.

Gli anni della grande esposizione artistica dell’ Informale sono distanti, eppure di quel fermento che aprì grandi “autostrade di comunicazioni culturali” fra l’ Europa e l’ America non ci restano soltanto le opere depositate nei musei, ma tutto un metodo di lavoro creativo, al momento accantonato, che conserva con intensità quella germinale freschezza, tutta da riscoprire, che sensibilizzò una vasta parte della vita artistica tra il 1950 e il 1960 e che scelse Roma come punto di attrazione internazionale e di incontro. Le opere di Burri, D’ Orazio, Morlotti, Vedova e altri si alternavano nelle gallerie “La Tartaruga” e “La Salita”; le lunari apparizioni di Turcato, le eleganti superfici di Afro, hanno lasciato un discorso poetico ricco di suggerimenti e suggestioni formali, di spazi da riempire, di forme da modificare: eredità strettamente legata alla grande avventura artistica dell’ Informale. Essenzialmente di questo abbiamo parlato con Enzo Pulejo che lavora da molti anni attraverso la concezione estetica dell’ Informale con la consapevolezza di chi crede profondamente nella sua scelta. E non deve essere comodo, in un periodo di novecentismo come quello che stiamo attraversando (1983) sentendo dentro di sé come modelli le opere di Hartung, Marini, Moore (come egli ha detto). Ma Enzo Pulejo è pugliese e a chi conosce un po’ i caratteri dell’ Italia non sarà difficile intuire quali capacità di resistenza e di perseveranza riescono a sostenere gli uomini che lottano tra mille difficoltà. Emilio Villa avrebbe così definito poeticamente questo lavoro: “ La rissa dell’arido e dello splendido”.

Roma, novembre 1983.            Franco Angeli

(Artista e Pittore romano della Pop-Art Italiana)

 

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